Ragazzi che vogliono fare l’università e abitano lontano, lavoratori fuori sede, anziani soli, migranti, docenti che insegnano a chilometri di distanza da casa. In sintesi chiunque cerchi un posto per vivere messo direttamente in relazione con chiunque di posto in casa ne ha.

Ecco “Aggiungi un posto in casa – Abitare solidale”, l’innovativo progetto approvato dalla giunta comunale di Lucca che sperimenterà un approccio nuovo e trasversale per le politiche abitative, una sorta di modello-Lucca dell’abitare che potrebbe diventare esempio anche per comuni e territori vicini.

Il protocollo dell’abitare solidale, promosso da Comune di Lucca e Auser Abitare Solidale, è stato firmato  dall’assessore alle politiche giovanili e abitative, Lucia Del Chiaro, dal presidente di Auser Abitare Solidale e dal presidente di Auser Lucca, rispettivamente Renato Campinoti e Stefano Rosellini, e dalla direttrice di Fondazione Casa Lucca, Daniela Micheletti.

“Mettere in relazione chi ha posto in casa con chi un posto lo cerca – spiega l’assessore Del Chiaro -, sembra una cosa banale e invece può essere la chiave che rivoluziona le politiche abitative. Ci stiamo lavorando da un anno e oggi arriviamo alla firma di questo protocollo che sancisce l’avvio ufficiale del progetto: un modello sperimentale, unico nel suo genere nella nostra provincia, che unisce tanti tasselli diversi. Con questo progetto interveniamo sul sociale andando incontro a chi ha bisogno di un tetto sopra la testa, ma non ha la possibilità economica per affittare un appartamento da solo; rispondiamo alle esigenze dei cittadini più giovani, che per studio, per lavoro e per necessità escono dal nucleo familiare, senza però guadagnare sufficientemente per mantenere un affitto e le spese in totale autonomia; oppure pensiamo agli anziani, a chi magari ha case grandi e in parte disabitate e vuole condividere i propri spazi con altre persone, anche per sconfiggere la solitudine o la paura; o ancora i migranti rifugiati o con protezione umanitaria: “Aggiungi un posto in casa”, può diventare un piccolo strumento di accoglienza gestito direttamente dalle famiglie che vogliono fare la propria parte. Casi diversi, che dimostrano come il progetto sia stato pensato e strutturato per rispondere a esigenze e bisogni trasversali, per unire culture e provenienze differenti, per avvicinare le persone e creare comunità solidali, capaci di parlarsi e di reinventarsi”.

Per aderire al progetto, sia come famiglia che vuole condividere la casa sia come singolo che cerca una stanza, è possibile contattare Auser Abitare Solidale a questi contatti: abitaresolidaleauser@gmail.com; 3204317644.

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